Lungo la strada che dal centro abitato di Oliveto Lucano porta al Cimitero in località Piano di Campo (parte del sentiero CAI n. 708) si vedono ai margini della sede stradale degli “altarini” che un tempo erano usati “poggia-statua”. Infatti, il percorso era, e rimane, quello della processione che si fa la prima domenica di maggio per portare in paese la statua della Madonna di Piano di Campo e poi riportarla alla cappella in suo onore la quarta domenica del mese di maggio.
In passato, il cammino si percorreva portando la statua a spalle, ragione per cui lungo la strada si sentiva la necessità di riposarsi appoggiando la statua su questi “altarini” edificati sia da famiglie benestanti sia da famiglie più povere in segno di devozione per la Madonna di Piano di Campo. Ogni sabato dell’anno si svolgeva un pellegrinaggio settimanale nella giornata dedicata alla Madonna ed era consuetudine fermarsi in prossimità degli altarini durante il rosario recitato dal paese fino alla cappella di Piano di Campo.
Gli altarini più antichi e di maggior pregio sono in pietra calcarea locale grossolanamente lavorata, mentre quelli più recenti sono in calcestruzzo. Tutti gli altarini hanno una nicchia nel lato frontale del basamento in cui si esponeva l’immagine della Madonna. Sono inoltre ancora visibili le pitture a tempera in colori bianco, celeste e rosa (con chiaro riferimento ai colori degli abiti della Madonna) con cui alcuni proprietari usavano abbellire gli stessi, segno dell’attenzione e della cura che avevano per essi, la cui massima espressione si raggiungeva il giorno della processione quando venivano addobbati con i migliori “panni” del corredo delle famiglie e con i fiori della campagna.
Attualmente, la processione si svolge trasportando la statua su un rimorchio trainato da trattore.
Gli “altarini” poggia-statua non vengono più usati e alcuni di essi sono andati irrimediabilmente perduti.
Gli “altarini” oggi sono pietre miliari, silenziosi testimoni di una religiosità popolare genuina che accomunava tutti gli abitanti di Oliveto, il ricco e il povero, capaci di donare tutto pur di ringraziare la Protettrice per una grazia ricevuta, oppure per chiedere la protezione per la propria salute e per il proprio possedimento di terra. Difatti, molti si trovano in prossimità di piccole proprietà, in gran parte oliveti e vigneti. Ancora oggi al passaggio della processione è uso fare le offerte alla statua in prossimità dei propri “vignali”.
Ognuno di essi è ricco di storia. Molti sono ancora oggi usati come riferimento per identificare un punto esatto del percorso.
Altri sono carichi di aneddoti legati a personaggi che riuscivano a tradurre nella pratica quotidiana gli insegnamenti religiosi con humor e genuina sagacia.
Le foto sono state fornite da Nicola Terranova